È l’energia che viene assorbita dai dispositivi, ma non produce lavoro diventando un peso per il gestore della linea elettrica, che riversa parte del costo sull’utenza sotto forma di penale in bolletta. L’energia reattiva è una delle cause di scarsa qualità dell’alimentazione (Power Quality), insieme a distorsione armonica e sbilanciamento del carico. Una bassa Power Quality porta a un peggior sfruttamento degli impianti con diminuzione della vita delle apparecchiature, guasti, perdite dati, etc.
A partire dal 1 gennaio 2016 è entrata in vigore la delibera 180/2013/R/EEL che impone l’abbassamento della soglia oltre la quale scattano le penali. Tali penali vengono applicate agli utenti in Bassa Tensione e Media Tensione con potenza disponibile > 16,5 kW (che prelevano energia reattiva in fascia F1 e F2) se l’energia reattiva impegnata è superiore al 33% dell’energia attiva prelevata (ovvero se il cosφ medio mensile é inferiore a 0,95).
Le imprese devono verificare immediatamente i propri impianti e assicurarsi di avere adeguati sistemi di controllo della qualità della rete.
Il gestore della rete può applicare penali in bolletta o, addirittura, chiedere l’adeguamento dell’impianto utente, pena il distacco forzato dalla rete.